Ritrovato uno piccolo squalo spiaggiato nell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano
La Capitaneria di Porto-Guardia Costiera è intervenuta nella mattinata del 16 agosto, nel pieno della stagione balneare, per il recupero di una Verdesca (Prionace glauca), purtroppo già morta, in prossimità del Lido “Nettuno” di Silvi. La Verdesca è un piccolo squalo inoffensivo per l’uomo particolarmente importante, come tutti gli squali, per l’ecosistema marino, essendo al vertice della catena alimentare.
Il Veterinario del Centro Studi Certacei, il Dr. Vincenzo Olivieri, profondo conoscitore di questa specie, al momento del recupero della carcassa ha parlato di come la verdesca fosse fino a qualche tempo fa uno dei piccoli squali più diffusi in Adriatico pur essendo specie cosmopolita che vive in tutti i mari temperati del mondo. Parlava purtroppo al passato perchè ha dichiarato “è stata una delle specie più sottoposta a pressione di pesca commerciale ed anche sportiva con circa 20 milioni di esemplari catturati ogni anno“. Il ritrovamento non è stato quindi un momento felice per gli esperti del nostro mare ma è comunque una dimostrazione della importante vita che le profondità dell’Adriatico ancora conservano.
Allo stato attuale, tra l’altro, in tutto il mondo la pesca della Verdesca viene praticata anche per le pinne molto ricercate nei mercati asiatici mettendo così a repentaglio la conservazione della specie talvolta senza neanche utilizzare l’intero animale.
Nel Medio Adriatico, in Abruzzo in particolare, tra Guardia Costiera, Centro Studi Cetacei, Museo del Mare e, ultimo aggiunto, Area Marina Protetta Torre del Cerrano, è in atto un ottimo sistema di lavoro sinergico che, pensato e sperimentato per i Cetacei e le Tartarughe marine dal 1985, permette il monitoraggio costante anche di altri eventi riguardanti la fauna ittica in generale.
Allo stato attuale, tra l’altro, in tutto il mondo la pesca della Verdesca viene praticata anche per le pinne molto ricercate nei mercati asiatici mettendo così a repentaglio la conservazione della specie talvolta senza neanche utilizzare l’intero animale.
Nel Medio Adriatico, in Abruzzo in particolare, tra Guardia Costiera, Centro Studi Cetacei, Museo del Mare e, ultimo aggiunto, Area Marina Protetta Torre del Cerrano, è in atto un ottimo sistema di lavoro sinergico che, pensato e sperimentato per i Cetacei e le Tartarughe marine dal 1985, permette il monitoraggio costante anche di altri eventi riguardanti la fauna ittica in generale.